Późny wieczór, półmrok. Autobus relacji Wrocław – Stronie Śląskie, tak jak zwykle, zamiast wjechać do Kłodzka, skręca w prawo, gna przez wiadukt, a potem mija cmentarz i wjeżdża na teren bazy PKS.
- O rety – wzdycha jeden z pasażerów.
- Tjaaa, znowu przerwa na papierosa na stacji paliw – zauważa jego sąsiad.
Tym razem jednak autobus zakreśla zupełnie inne koła na terenie bazy. Bierze ostry zakręt w prawo i wtacza się tyłem do ogromnego garażu, na warsztat. Wśród ludzi widać zaniepokojenie.
- Co oni będą robić? – pyta dziewczyna z samego końca.
- Teraz przyczepią nam czwórki konne – rzuca ktoś z przodu.
Pasażerowie wybuchają śmiechem. Kierowca nerwowo to wybiega z kabiny, to do niej wbiega.
- Nie świeci! – krzyczy.
- Znowu...? – słychać stłumiony głos gdzieś z zewnątrz.
Kierowca wybiega. Ludzie spoglądają po sobie niepewnie.
- Jak to? – pyta pan z tyłu – Jechaliśmy bez świateł?
- No cóż..., ten model pamięta czasy Łukasiewicza, pewnie nafta się skończyła – żartuje młodzik, siedzący obok.
Ktoś rozmawia przez telefon komórkowy.
- ...nie, nie wiem, nie wiem, mamo. Może zaraz, może za godzinę. Coś robią. Co? Nie wiem. Chyba światła.
- Powiedz swojej mamie, że na zjeździe do Barda autobus wziął zakręt, a kółka nie – radzi sąsiad rozmawiającego przez telefon.
Znowu słychać chichot pasażerów. Głuche stuki i zgrzyty dobiegają gdzieś z dołu pojazdu.
- Przywiązują faceta z latarką do podwozia – humor dopisuje oczekującym w autobusie.
- Tjaaa, musi na zakrętach wyciągać ręce i mrugać lampkami na boki.
- Żeby tylko nóg nie wyciągnął.
Kierowca ponownie wbiega, siada za kierownicą, wyjmuje coś ze schowka i wybiega.
- Pozostało mu tylko świecić oczami – zauważa pan z tyłu.
- Ale teraz to już chyba koniec przedstawienia – stwierdza młodzik, siedzący obok.
Kierowca wchodzi, wszyscy wstają, odwracają się w stronę widowni i kłaniają. Znienacka spada kurtyna milczenia i wszystkich zabija. Spod kurtyny wypływa strużka krwi i układa się w znak zapytania.
Sunday, 28 March 2010
La definizione della bellezza
Penso che ci siano tante publicazioni sulla belezza. Ci sono libri e articoli filosofici, scritti da persone erudite, esperti d’estetica, saggi con grande autorevolezza. Quei libri e quegli articoli non li conosco. Questa e’ una vergogna, lo so, e forse se avessi letto tutte queste cose, avrei ora un’altra opinione...?
Comunque, anche se sospetto che tutto quello che diro’, sia una stronzata, lo diro’... Perche’? Perche questo e’ il mio blog.
Da un lato, la bellezza e’ qualcosa che si attribuisce a persona che sente, che vede e che dice: “questo e’ bello”. Allora, la bellezza non e’ solo una cosa esterna, non e’ qualcosa indipendente dall'osservatore, la bellezza e’ qui dentro, e’ come per esempio – la pazienza. Si puo’ essere pazienti simile ad un’altra persona, e si puo’ anche sentire la bellezza di qualcosa – in un modo simile quello di un’altra persona. Diciamo che siamo d’accordo quando una cosa e’ bella...
Hm, naturalmente, d’altra parte ci deve comunque essere un oggetto da ammirare. Non analizzero’ qui il criterio di bellezza, la simmetria, la composizione, la trasmissione delle idee, non sono capace di farlo. Voglio semplicemente esprimere un pensiero che ho avuto negli ultimi giorni.
Ryszard Kapuscinski, un reporter famoso (penso che anche in Italia), ha scritto le cose belle nel senso che ha rispecchiato nelle sue cronache la realta’ dei paesi del Terzo Mondo, e anche la realta’ del mondo in generale... In Polonia, e’ uscito un libro – la biografia di Kapuscinski. Dice di aver abbellito tanti fatti dalla sua vita’ per rendere le sue storie ancora piu appassionanti...
Ammiriamo la pittura rinascimentale, i dipinti con scene religiose – quanto spesso le faccie delle sante erano volti delle modelle-prostitute? Erano meravigliose, ah si’, certo, ma cosa nascondeva dietro all'apparenza innocente?
Alla fine – se ammiriamo la natura, le montagne, i mari, gli animali – non pensiamo a quello che possono fare con noi – questa terra, l’acqua ed i predatori... e va bene cosi, meglio non rifletterci troppo a lungo!
Che cosa vuol dire? Vuol dire che la bellezza e' un’interfaccia tra la nostra sensibilita’ e la crudelta’ del mondo. La bellezza e’ anche la nostra capacita’ di creare questa interfaccia, una capacita’ che cresce insieme alla sensibilita’. E’ ovvio che abbiamo bisogno di una tale interfaccia, altrimenti la vita’ sarebbe insopportabile! Il mondo non e’ cosi proprio perche' lo guardiamo attraverso l’interfaccia? Allora, qui c’e’ la definizione della bellezza, la definizione piu breve del mondo, semplice e comprensibile per tutti: la bellezza e’ una bugia.
Comunque, anche se sospetto che tutto quello che diro’, sia una stronzata, lo diro’... Perche’? Perche questo e’ il mio blog.
Da un lato, la bellezza e’ qualcosa che si attribuisce a persona che sente, che vede e che dice: “questo e’ bello”. Allora, la bellezza non e’ solo una cosa esterna, non e’ qualcosa indipendente dall'osservatore, la bellezza e’ qui dentro, e’ come per esempio – la pazienza. Si puo’ essere pazienti simile ad un’altra persona, e si puo’ anche sentire la bellezza di qualcosa – in un modo simile quello di un’altra persona. Diciamo che siamo d’accordo quando una cosa e’ bella...
Hm, naturalmente, d’altra parte ci deve comunque essere un oggetto da ammirare. Non analizzero’ qui il criterio di bellezza, la simmetria, la composizione, la trasmissione delle idee, non sono capace di farlo. Voglio semplicemente esprimere un pensiero che ho avuto negli ultimi giorni.
Ryszard Kapuscinski, un reporter famoso (penso che anche in Italia), ha scritto le cose belle nel senso che ha rispecchiato nelle sue cronache la realta’ dei paesi del Terzo Mondo, e anche la realta’ del mondo in generale... In Polonia, e’ uscito un libro – la biografia di Kapuscinski. Dice di aver abbellito tanti fatti dalla sua vita’ per rendere le sue storie ancora piu appassionanti...
Ammiriamo la pittura rinascimentale, i dipinti con scene religiose – quanto spesso le faccie delle sante erano volti delle modelle-prostitute? Erano meravigliose, ah si’, certo, ma cosa nascondeva dietro all'apparenza innocente?
Alla fine – se ammiriamo la natura, le montagne, i mari, gli animali – non pensiamo a quello che possono fare con noi – questa terra, l’acqua ed i predatori... e va bene cosi, meglio non rifletterci troppo a lungo!
Che cosa vuol dire? Vuol dire che la bellezza e' un’interfaccia tra la nostra sensibilita’ e la crudelta’ del mondo. La bellezza e’ anche la nostra capacita’ di creare questa interfaccia, una capacita’ che cresce insieme alla sensibilita’. E’ ovvio che abbiamo bisogno di una tale interfaccia, altrimenti la vita’ sarebbe insopportabile! Il mondo non e’ cosi proprio perche' lo guardiamo attraverso l’interfaccia? Allora, qui c’e’ la definizione della bellezza, la definizione piu breve del mondo, semplice e comprensibile per tutti: la bellezza e’ una bugia.
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